Invecchiamento e affinamento sono due processi di maturazione che permettono ad un vino di raggiungere e di esprimere differenti qualità organolettiche.
Il vino è una bevanda in costante evoluzione, un processo lungo e continuo che dalle prime fasi della vinificazione giunge fino ai momenti immediatamente precedenti alla degustazione.
Il termine “invecchiamento” viene spesso utilizzato per indicare un processo evolutivo del vino, all’interno di recipienti di vari materiali, solitamente di legno, acciaio o cemento, in funzione delle scelte dell’enologo e delle varie tipologie di vino che intende produrre. Durante il tempo passato in questi recipienti:
- il vino raggiunge un buon equilibrio tra i vari componenti
- se conservato in botti di legno, il vino arricchisce il suo bouquet di aromi, proprio perché il legno cede alcune delle sue sostanze.
- il vino si stabilizza e raggiunge livelli qualitativi elevati.
In realtà, il termine “invecchiamento”, anche se molto diffuso, non è quello più corretto per definire questo processo. La parola stessa “invecchiamento” implica un’alterazione e un decadimento delle proprietà. Meglio parlare di “maturazione” che, invece, presuppone un completamento e uno sviluppo delle sue proprietà. Ancor meglio e ancor più appropriata è la parola “elevazione” del vino, mutuata dal gergo enologico francese “élever”, durante la quale il nettare “innalza” o “eleva” le sue qualità.
Che cos’è l’affinamento?
È quella fase dell’evoluzione e della maturazione del vino che avviene in bottiglia, consentendo di migliorare e di preservare le proprietà del vino. In particolare, il nettare in bottiglia si riprende dalle “fatiche” dell’imbottigliamento, stabilizzando, definendo e armonizzando le sue principali qualità organolettiche.
Nella nostra linea “Lacci” non abbiamo previsto una “maturazione ”, in particolari recipienti, per preservare le caratteristiche varietali specifiche delle uve per poter cogliere le future evoluzioni attraverso l’affinamento in bottiglia.