La degustazione diagonale, ancora poco diffusa, consiste nel confronto di vini della stessa tipologia, provenienti da una stessa zona o denominazione, ma di produttori e annate differenti. Un esempio può essere il confronto tra 3 bottiglie di Primitivo IGP Salento di 3 differenti produttori e di 3 annate diverse.
Che cosa s’intende per degustazione varietale? Una degustazione varietale può essere effettuata in due modi:
- Nel primo caso, consiste nel confrontare vini ottenuti da uno stesso vitigno, in purezza, ma provenienti da zone diverse. In questo modo, è possibile comprendere le differenti espressioni di uno stesso vitigno sulla base dell’area geografica, del territorio e del terreno/suolo di provenienza. Immagina, ad esempio, di confrontare 3 vini 100% Primitivo, uno dei quali prodotto in Salento, uno in Basilicata e uno in Campania.
- In un secondo caso, quando si confrontano vini monovarietali (cioè prodotti con un’unica varietà di uva) ricavati da vitigni diversi ma appartenenti alla stessa tipologia, quindi a bacca bianca e/o bacca rossa. In questo modo, attraverso il confronto con vini di altri vitigni, è possibile scoprire le qualità distintive di ogni varietà.
Per esempio, se partecipi ad una degustazione comparativa tra 3 vini ottenuti da uve a bacca rossa, uno 100% Primitivo, uno 100% Susumaniello e uno 100% Ottavianello, allora si può parlare di degustazione varietale.
Che cosa s’intende per degustazione territoriale?
Nel corso di una degustazione territoriale vengono confrontati vini della stessa tipologia, prodotti nella stessa regione vitivinicola o in una stessa denominazione, ma in micro aree differenti della stessa. Si tratta di una modalità di degustazione che richiede esperienza e sensibilità perché cogliere le differenze di uno stesso vino prodotto in aree molto vicine tra loro risulta piuttosto complesso.
Per esempio, immagina di dover confrontare 3 vini appartenenti al Primitivo ognuno dei quali provenienti da 3 differenti zone di origine delle uve: Gioia del Colle, Salento e Daunia.
Addirittura, una degustazione territoriale può comprendere vini di una stessa denominazione, per esempio la Valle d’Itria, le cui uve sono prodotte in uno stesso comune ma in cru differenti. In questo caso, il livello di difficoltà raggiunge picchi davvero elevati.